Giorgio Scerbanenco (1911 - 1969) era uno scrittore italiano, figlio di padre ucraino e di madre italiana. Specializzato in romanzi e racconti per giornali femminili, si rivela successivamente come originale autore di gialli.
Propongo il racconto breve Un alibi d'acciaio e un esercizio di comprensione del testo.
INDICAZIONI: Leggere il brano almeno due volte e successivamente rispondere alle domande su un foglio. Dopo aver terminato l’esercizio, controllare le risposte facendo clic su Continua a leggere.
UN ALIBI D'ACCIAIO
La sposa, col suo velo bianco, qualche chicco di riso ancora qua e là tra le vesti, era finita anche lei nell'ufficio di polizia, il viso livido, senza lacrime, lo sguardo pieno di odio verso il funzionario che, da dietro la scrivania, le spiegava:
“È inutile che dite che non è vero, mamma santissima, che vi dispiace si capisce, ma la verità è la verità, e voi dovete saperla... Lui è uscito di casa sua questa mattina alle nove per venirvi a sposare. Era tutto calcolato, preciso, premeditato. Esce di casa con la macchina, ripeto, per andare alla chiesa dove si deve celebrare il matrimonio. Ma è appena salito in macchina che compare la vecchia amica, e lui lo sapeva che sarebbe comparsa. Fammi salire, gli dice la vecchia amica, tu non vai a sposare quella lì, tu vieni con me.
È un'esaltata, una pazza, lui lo sa, da due anni lei lo tormenta, lui non ne può più, la fa salire, l'ammazza subito, poi, prima di venire a sposare voi, per il parco, butta il cadavere dietro una siepe e corre in chiesa, a fare lo sposo, che aspetta la sposa...
Voi arrivate, si celebra la cerimonia, andate al rinfresco, e lui sta quieto, perché ha l'alibi di ferro, di acciaio, vi dico.
Anche se lo prendiamo e gli domandiamo: Dove eravate la mattina del 29 aprile? lui risponde: Ero a sposarmi. Come fa uno che va a sposarsi, nello stesso tempo ad ammazzare una donna?... Ma lui non poteva immaginare che la macchina gli perdesse l'olio proprio stamattina. Vicino alla donna strangolata c'è una pozzetta d'olio, noi andiamo dietro le gocce d'olio come nelle favole e arriviamo alla chiesa... dalla chiesa arriviamo all'albergo dove continua ancora il rinfresco, domandiamo di chi è la macchina e la macchina è dello sposo, e lo sposo ha confessato, signora, mi dispiace tanto, signora, ma la verità è la verità...”
Nel suo velo bianco, lei, però, continuò a guardarlo con odio.
(Da I centodelitti, Garzanti, Milano, 1970)
DOMANDE DI COMPRENSIONE DEL TESTO
1) In quale luogo avviene la ricostruzione dei fatti?
a. Al ristorante.
b. In chiesa.
c. Al commissariato di polizia.
2) Com’è vestita la sposa quando il commissario le espone i fatti?
a. Indossa ancora l’abito da sposa.
b. Con abiti sportivi.
c. È in vestaglia.
3) A chi è riferito il pronome “Lui” nella frase “Lui è uscito di casa sua questa mattina alle nove per venirvi a sposare”
a. Al testimone della sposa.
b. Allo sposo.
c. A un funzionario di polizia.
4) Perché la vittima viene uccisa?
a. Perché vuole impedire il matrimonio.
b. Perché conosce alcuni segreti che riguardano la sposa.
c. Perché ha tradito lo sposo.
5) Dove viene nascosto il cadavere della vittima?
a. Nell’auto dello sposo.
b. Nel garage dello sposo.
c. Nel parco.
6) Come si comporta lo sposo durante il rinfresco?
a. Mostra preoccupazione.
b. È calmo e tranquillo.
c. Mostra indifferenza.
7) In che modo viene smascherato l’assassino?
a. Un ospite, presente la rinfresco, lo denuncia alla polizia.
b. In chiesa l’assassino confessa la verità a un poliziotto.
c. La polizia segue le perdite d’olio provenienti dall’auto dell’assassino.